Mestre Camb!a

Per chi pensa che Mestre sia rassegnata a vivere passivamente la crisi sociale ed economica che l’ha duramente colpita in questi anni, un peccato non essere stato presente all’incontro del 21 febbraio, perché avrebbe avuto un’ottima occasione per ricredersi.

Un’intera giornata di lavoro nella sede di CittAperta. Una serie di interventi rigorosi, documentati e senza fronzoli, sulle tante questioni “calde”: dalla Vallenari-bis (un progetto costoso, inutile e dannoso) ai progetti di espansione dell’aeroporto (tradotto: Marchi fa il business e noi Comunità ne subiamo i danni ambientali, sociali e, a largo raggio, anche economici che ne derivano, senza essere neppure interpellati); dal deserto commerciale prodotto dal proliferare dei supermercati alla “ri-occupazione” di Forte Marghera (da parte dei soliti noti). Ma, soprattutto, molte proposte di innovazione, recupero, riuso e cura del paesaggio e rispetto della storia mestrina. Di grande interesse la creazione di una green belt mestrina per far sì che l’agricoltura torni ad essere protagonista: fonte di lavoro per tante persone – giovani e meno giovani – con la creazione di filiere economiche e nuovi mercati rionali atti a contrastare la grigia intermediazione commerciale e, nel contempo, consentirci di consumare prodotti sani e di qualità. E ancora: il bosco di Mestre, un grande progetto della buona Politica di ieri e di oggi; nuove idee per rendere il paesaggio urbano più accogliente e più vivibile; e le proposte per la riqualificazione urbana sulle macerie abbandonate e seguite all’abbattimento dell’ospedale Umberto I°. Tanti cittadini attenti e preparati e associazioni che non si arrendono, che vogliono essere partecipi nel decidere il futuro di Mestre, che sanno di non poter più delegare, perché le loro proposte, per quanto interessanti ed esposte ad alta voce, non vengono percepite e comprese dalla vecchia e logora politica dei partiti.

Alla fine la conclusione è stata una sola e unanime: prendiamo in mano la politica cittadina e definiamone insieme il percorso, le scelte e le fatiche. In quella giornata di dibattito e ricerca, accanto a Venezia Cambia 2015, è nata, e siamo veramente felici di annunciarlo: Mestre Camb!a

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