Come i sondaggi possono essere condizionati e condizionare…!

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LETTERA DI MARCO ZANETTI · candidato al Consiglio Comunale nella lista Venezia Cambia 2015

Pubblicata sul Gazzettino il 16 maggio 2015
Segue l’opinione di Adriano Donaggio

 

Poco fa sono stato intervistato telefonicamente (da un numero “anonimo”) da un’agenzia di sondaggi (qualificatasi di Verona) circa le mie intenzioni di voto per le prossime elezioni comunali veneziane.
 
Le domande, parecchie, sono iniziate con la richiesta se conoscevo il candidato A, B, C … peccato che l’intervistatrice abbia fatto solo la metà dei nomi dei concorrenti (i più noti, del resto).
 
Alla domanda finale sull’intenzione di voto, la risposta era dunque influenzata dalla rosa ristretta di candidati presentati
all’intervistato. Il quale poteva anche non sapere o ricordare che ci sono anche altri candidati.
Ora si spiega come i sondaggi, piuttosto che a rilevare le intenzioni di voto, possano servire anche ad indirizzare il voto. (m.z)
 
Ma! francamente non credo che le agenzie di sondaggi influenzino, fatta eccezione per pochi, clamorosi casi, gli elettori, o se li influenzano ormai lo fanno in maniera percentualmente poco rilevante. Personalmente a un’ agenzia di Verona avrei risposto che avrei votato per la lista Tosi che non so neanche come si chiama e che non ho mai pensato di votare, ne voterò mai. Quello che voglio dire è che la gente si è stufata di queste continue telefonate di qualcuno che apparentemente ti chiede la tua opinione per non tenerne conto. Volutamente nel risponderti ti dice fischi per fiaschi. Lo fa coscientemente e non senza ironia o seccatura.
 
All’ inizio, Berlusconi che veniva dall’ industria, aveva dei sondaggisti molto seri, ma erano seri perché il grosso del lavoro non era sulle persone, ma sui problemi della gente, su come la gente reagisce alla presentazione di una proposta che si riferisce a fatti concreti. Nel giro di poche ore aveva i risultati di indagini di come la gente aveva reagito a  un suo intervento televisivo, quali parti del suo intervento l’ avevano interessata, quali non avevano gradito. 

I sondaggisti hanno preso anche recentemente delle cantonate anche internazionali (Gran Bretagna, per es. ). La verità è che sono molti che si rivolgono ai sondggisti come agli auruspici nell’ Iliade di Omero. I professionisti seri non sono molti. La grande domanda ha moltiplicato le agenzie demoscopiche  e portato a uno scadimento della qualità delle prestazioni, a volte alla babele o all’ ovvietà delle previsioni.  

C’ è poi il fatto che la gente prova oggi molta diffidenza verso i partiti e verso le persone. Una volta la gente votava inerzialmente, fedele a un partito, a un ideale. Ora la situazione si è molto sbloccata, la società è molto mobile, molto variabile, ha credi itineranti. 
 
Da ultimo ci sono cose del PD e di Renzi che non capisco. E’ un dato di fatto che la maggioranza dei suoi elettori si trova tra gli insegnanti, tra i pensionati, tra le persone che hanno superato i 45/50 anni, tra i ceti medi. Paradossalmente non sono i giovani la massa elettorale più estesa, quella che lo sostiene. Durerà questa situazione? Fossi in lui mi porrei il problema, ammesso che, com’ è probabile non se lo stia già ponendo e ammesso che non se lo sia posto troppo tardi. La mia convinzione e che alle regionali lui terrà. Non so se sarà lo stesso alle prossime politiche. (Adriano Donaggio – Venezia Cambia 2015).