Riassunto mattutino di alcune vicende dei giorni scorsi.
di Marco Zanetti
Venezia, domenica 10 luglio
Ho sentito sostenere che l’attacco all’Ucraina dello scorso 24 febbraio non era prevedibile, noi europei non potevamo proprio pensare che Putin avrebbe potuto replicare anche più in grande quanto aveva già fatto in altre regioni.
Ho sentito che il disastro del ghiacciaio della Marmolada non era prevedibile (normalmente un pezzo di ghiaccio messo al sole su un piano inclinato non scivola giù).
Nella capitale mondiale della sostenibilità (Venezia) ho visto una installazione artistica (nella ex chiesa di S. Fantin) di un artista portoghese che ha messo in luce degli autentici detriti raccolti nel suo paese da demolizioni edili (rovinassi) a interrogarci probabilmente su qualcosa, facendogli fare un viaggio di 2400 km.
A quasi due anni dalla legge istitutiva di una nuova istituzione per la gestione della Laguna di Venezia, in nulla ancora attuata, essa è stata modificata, provvisoriamente però: solo con un decreto-legge, per cambiarne il nome e poco altro, aggiungendo un “nuovo” ad una precedente vecchia denominazione; una modalità nuova davvero per l’onomastica, finora usata piuttosto solo per la toponomastica e da migranti (ad es.: Nuova Caledonia).
Si affollano in parecchi, nuovi e vecchi coraggiosi, alla ricerca del “centro” della politica italiana, vedremo.
Una giuria letteraria di Biella ha premiato il saggio di un ex presidente della Biennale di Venezia, giusto sulla storia della Biennale; forse è stata colpita dal capitolo, fulminante e sfuocato assieme, sul Palabuco del Cinema e dei Congressi.
Intanto un corollario di quella vicenda è andato propriamente a spiaggiare: un protocollo d’intesa per il riuso dell’ex Ospedale al Mare del Lido, tra Comune, Regione e Cassa Depositi e Prestiti, è andato a scadenza senza che alcuno dei contraenti abbia battuto un colpo.
Sembra ben procedere intanto il futuro della crocieristica veneziana: a Porto Marghera, a Chioggia, a Monfalcone, a Trieste e in alto mare.
Buona domenica!
Marco Zanetti