Succede. Succede che sia aperta in questi giorni una gara per l’appalto di servizi di ingegneria e pianificazione indetta dall’Autorità Portuale

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di Marco Zanetti

Succede. Succede che sia aperta in questi giorni una gara per l’appalto di servizi di ingegneria e pianificazione indetta dall’Autorità Portuale. La stampa locale ne ha dato notizia sottolineandone pure l’importanza ma non abbiamo notato reazioni particolari sebbene ciò riguardi aree cittadine di grande importanza ricomprese nel termine, anodino e anglofilo, di waterfront. Si tratta delle aree un tempo riservate agli usi portuali e che oggi vedono mutare le loro possibili funzioni. Una aministrazione cittadina dabbene dovrebbe dunque occuparsene, anche tenendo conto che l’art. 35 del Codice della Navigazione (vigente ancor oggi anche se risalente al periodo in cui l’Italia emetteva banconote in dracme per l’uso nelle isole jonie occupate) dispone che quando le zone demaniali marittime siano ritenute non più utilizzabili per gli usi pubblici del mare esse debbano essere escluse dal demanio marittimo (… passando dunque a quello civile e magari a quello comunale). Succede invece che, in una finestra di soli 45 giorni, società di ingegneria ed architettura possano presentare la loro offerta di servizi di progettazione a partire da un documento preliminare di indirizzi di progettazione elaborato dall’Autorità Portuale avvalendosi delle competenze tecniche dell’IUAV (sì, in collaborazione con una università cittadina, ma non con l’amministrazione comunale cittadina!). Succede pure che, giusto in concomitanza, la Corte dei Conti pubblichi la sua relazione sull’attività dell’Autorità portuale ribadendo (al capitolo 4.1) quanto già rilevato nelle sue precedenti relazioni e cioè i ritardi accumulati nell’aggiornare gli strumenti di pianificazione portuale (il piano regolatore portuale di Venezia risale al 1965). Succede pure che il controllo della Corte dei Conti sulla gestione del “porto veneziano” non comprenda quello sull’attività distinta – ma non troppo separata – del Commissario Straordinario per la crocieristica. Succede pure che questo (che coincide nella persona del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale) sia tenuto per legge (DL 103/2021 articolo 2, comma 2-bis) ad una dettagliata relazione semestrale sulle sue attività, … relazioni (tre ad oggi) rimaste del tutto sconosciute alla città! Sindaco, ci sei?

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