Oltre la Laguna: una corsa a ostacoli

Stanno facendo un corsa ad ostacoli. L’Autorità di Sistema Portuale AdSPMAS e il suo Commissario di Governo provano a correre la corsa ma in questo caso non sono 110metri ad ostacoli come prevede il CONI o quello Internazionale, ma la fanno più lunga: 7.2 kilometri lungo il Canale di Malamocco Marghera detto dei Petroli. Gli ostacoli sono un marginamento che doveva prevedere non troppi anni fa, stiamo parlando del 2013, opere di ingegneria ambientale sulla sponda Ovest ed Est del nominato Canale e più verso Nord Laguna, a ridosso dello stesso Canale. Questo è il primo degli escamotage previsti dal Commissario di Governo. L’altro ostacolo sempre da superare, quello di una nuova isola per depositare altri milioni di metri cubi di Fanghi di nuovi scavi di Laguna magari sotto la voce “manutenzione”. Il secondo ostacolo, raggirare con conseguente secondo escamotage, ovvero far passare per intervento ambientale, un pesante intervento infrastrutturale portuale di una sponda appunto del sopracitato canale lunga chilometri, fatta di massi del calibro di tre tonnellate cadauno, incompatibili con l’assetto della morfologia della Laguna. E poi subito scavare lo stesso canale per portarlo a profondità anche queste fuori dalla Norma, ovvero in assenza di un Aggiornamento del Piano della Morfologia della Laguna che, direbbero i maligni, ci si guarda bene dal redigere secondo i Decreti dal 1993 in poi. Il secondo ostacolo si prepara con l’Isola dei Fanghi che ricorda un pò la macchina del fango di più recente memoria; ora però viene diretta solo verso quel gruppo di esperti del territorio che vorrebbero l’applicazione della Legge. Quelli che vorrebbero fermare questo scempio, in nome della tutela della Laguna, che l’Unesco allo stesso tempo prescrive ma dimentica;  il Governo della Laguna proprio non c’è: l’Autorità per la Laguna a Venezia la si aspetta da anni ormai, ma non si vede all’orizzonte. Per cui i Commissari agiscono in completa autonomia e a volte litigano pure. Allora un’isola nel deserto si potrebbe dire scherzando ma invece è un’isola nella Laguna di Venezia. Isola non di sabbia ma di Fanghi inquinati nonostante ci sia già un progetto, il Vallone di Moranzani, in area Fusina, li vicino, che giace fermo da tempo. Una vecchia canzone di Eugenio Bennato “l’Isola che non c’è” in Laguna diventa realtà. Questa realtà deriva da un accordo di Programma tra due Enti di Governo messisi assieme: l’AdSPMAS e l’Ex Magistrato alle Acque,  oggi il Provveditorato Interregionale del Triveneto PIOPP.

Siamo sempre fermi al mancato rispetto delle norme in materia di Valutazione d’Impatto Ambientale ed ecco l’escamotage che si tenta per ovviare alla bocciatura di tutti questi ostacoli che si pretenderebbe superare magari senza gareggiare, scuserete la metafora, magari stando seduti al proprio posto di Comando. Certo in Laguna al comando ci sono solo Commissari: quello al MOSE, quello Liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, quello alle opere provvisorie/temporanee del crocierismo che intoppa sui containers dimenticando di dare il via ad un bando internazionale per porre le Grandi Navi Fuori dalla Laguna, quello al Moto Ondoso, che dice basta non far onde o onda zero e si dimentica di ascoltare chi in Laguna naviga con oltre 60.000 imbarcazioni incompatibili e senza GPS e che si arrabbia all’ultima regata storica perché la stampa internazionale lo fa ben notare. Allora sono passati non 50 anni, come recentemente veniva scritto, da quando usciva il Piano della Morfologia della Laguna, ma sono 30 esatti. Scusate dimenticavo: forse presto arriverà un altro Commissario, ebbene si, il quinto; questa volta sarà per l’Aeroporto. I maligni potranno dire che, con i Commissari almeno, se pur di poco, aumenteranno i residenti a Venezia.

Sandro Castagna

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