Quanto emerso a seguito delle indagini della magistratura sulla rete di corruzione e di conflitti d’interesse di cui soffre l’intera amministrazione comunale, ha reso palese quanto sia urgente la preparazione di una nuova stagione politica. La mobilitazione cittadina di luglio e di agosto ha confermato il potenziale di energie e di speranze che sono coinvolgibili se sapremo agire con spirito costruttivo e di collaborazione. Ma se vogliamo avviare un reale cambiamento nel governo della città, la strada è e sarà una sola: lavorare insieme, senza pregiudizi, senza veti e senza chiusure.
La gravità della situazione, sia essa quella sociale ed economica o quella politica e culturale, in cui si trova oggi Venezia richiede uno sforzo straordinario da parte di tutti coloro che hanno davvero a cuore il futuro della comunità. Uno sforzo autentico, senza infingimenti, in grado di mettere finalmente da parte vecchie pratiche politiche e logore tattiche di mero consenso temporaneo. È tempo, dunque, di rinunciare a piccole rendite di posizione, a inutili logiche identitarie e a meccanismi corporativi.
L’obiettivo è di per sé evidente: dobbiamo ricostruire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni; dobbiamo riportare all’impegno politico chi se ne è allontanato, perché scettico e deluso, perché per troppo tempo ha sperimentato una lunga serie di promesse disattese e di comportamenti ipocriti; dobbiamo dimostrare di saper mettere in campo un cambiamento radicale nelle pratiche della politica.
Sia chiaro, è l’ultima occasione per fare sul serio: non possiamo permetterci il lusso di sbagliare ancora, ripetendo scioccamente gli errori del passato.
Abbiamo davanti pochi mesi per dimostrare la serietà di una proposta politica fondata su una effettiva comunione di intenti e su un’etica condivisa e praticata.
Se queste sono le premesse, non c’è tempo da perdere: occorre da subito mettere all’opera un metodo di lavoro aperto, inclusivo e intelligente.
La logica del confronto tra simili, gli incontri chiusi tra piccoli gruppi, la retorica dei tavoli come viatico alle vecchie logiche di negoziazione politica, tutto questo deve finire: sgombriamo il campo dal vecchio per aprire finalmente una stagione nuova.
Chiediamo ai partiti e alle forze politiche (rappresentate e non in Consiglio Comunale) di lavorare insieme per la costruzione di un’alternativa politica al governo della città senza arroccarsi su posizioni di rendita; allo stesso modo facciamo appello a tutte le realtà associative vive della città perché diano il proprio contributo senza cedere a tentazioni divisive o a distinguo identitari. Ognuno faccia subito un gesto di apertura dichiarando la propria disponibilità a costruire insieme un percorso comune non precostituito facendo di Venezia un laboratorio politico.
Alcune proposte per iniziare questa nuova strada sono state avanzate in alcune assemblee cittadine. Proposte lasciate, sinora, volontariamente o involontariamente, cadere. È tempo di riprenderle in mano e di riproporle.
Chiediamo ai partiti e ai rappresentanti in Consiglio comunale di prendere l’iniziativa per primi: lo devono alla città per il ruolo che rivestono e per la responsabilità politica e civica a cui sono chiamati. Siamo certi che di fronte a un’iniziativa forte ed esplicita di apertura in molti sapranno rispondere. Abbiamo bisogno di regole condivise e di uno sforzo collettivo nell’elaborazione di una proposta che sappia convincere, che sappia riflettere i bisogni reali delle persone e delle comunità. Poi verrà anche il tempo di scegliere chi sarà chiamato a rappresentare i cittadini nelle istituzioni e a governare con nuove energie e nuovi principi la casa comune.
Restare in silenzio o voltarsi dall’altra parte, in questo momento, sarebbe un segnale di irresponsabilità verso l’intera comunità, una città che si attende un cambiamento autentico, capace di rendere migliore la vita di tutti i suoi abitanti.
Siamo sicuri che la risposta sarà chiara e immediata. Attendiamo fiduciosi.
Aderiscono:
Venezia Cambia
ass. Comitato Ambientalista Altro Lido
associazione Do.Ve.