Dieci candidati, Casson punta al colpaccio

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La Nuova Venezia, 3 maggio 2015
di Alberto Vitucci
VENEZIA Dieci candidati sindaco, 24 liste in corsa. 735 candidati in campo per i 36 posti di consigliere comunale. Dieci candidati alla carica di primo cittadino di cui almeno la metà corrono senza farsi illusioni. Difficilmente potranno superare il tetto del 3-4 per cento necessario per far eleggere almeno un consigliere. Si chiude la prima parte della campagna elettorale, e la sfida adesso entra nel vivo. Ieri a mezzogiorno sono scaduti i termini per la presentazione delle liste che correranno alle amministrative del 31 maggio. Per essere eletto al primo turno, il candidato sindaco dovrà superare il 50 per cento dei voti validi. Altrimenti si andrà al ballottaggio, quindici giorni dopo, fra i due più votati. Il centrosinistra punta a vincere al primo turno, come già successe nel 2010 quando l’avvocato Giorgio Orsoni conquistò il 52 per cento dei voti contro il 42 dell’allora ministro e leader veneziano di Forza Italia Renato Brunetta. Adesso il panorama è radicalmente cambiato. Travolto il sindaco e sciolto il Consiglio comunale dallo scandalo Mose – dove peraltro nessuno in Comune era accusato di corruzione – la città esce da quasi un anno di commissariamento. Con i suoi problemi aggravati e per nulla risolti. Per tentare di rimettere in piedi la politica si candidano in dieci.
Il favorito, stando ai sondaggi, è il senatore del Pd ed ex magistrato Felice Casson. Ha vinto le primarie del centrosinistra doppiando i suoi avversari Nicola Pellicani e Jacopo Molina. Il primo è adesso in testa alla lista civica che lo sostiene, insieme all’editore Giovanni Pelizzato. Il secondo appoggia un gruppo di giovani candidati nella lista del partito Democratico. Una ricomposizione che dovrebbe mettere fine, dicono al Pd, alle incertezze della vigilia. Tutti con Casson dunque. Appoggiato da sei liste: la sua civica («Felice Casson sindaco), il partito Democratico, i socialisti (capolista Luigi Giordani), i centristi di Venezia popolare (Ennio Fortuna), la sinistra di Venezia Bene comune (Isabella Alfano), Venezia 2020 che comprende Sel, Verdi e In Comune (capolista Federico Camporese). Nel settore di centrodestra gli avversari più titolati sono due. L’imprenditore Luigi Brugnaro, sostenuto da cinque liste. Anche qui una civica con il nome Brugnaro (capolista Simone Venturini), Ncd e Udc (Area popolare, capolista Ferruccio Bellati), Forza Italia (Michele Zuin), la civica di Renato Boraso e quella di Mattia Malgara. Punta sulla sua esperienza amministrativa Francesca Zaccariotto, ex presidente della Provincia che guida una coalzione formata dalla sua civca «Venezia Domani» (capolista Paolino D’Anna), Civica 2015 (Teresa Lo Torto) e Fratelli d’Italia (Sebastiano Costalonga). Gian Angelo Bellati, segretario veneto di Unioncamere, corre con la Lega (capolista Giovanni Giusto) e con le civiche di Coesione popolare (Giorgio D’Este), Indipendensa veneta (Renzo Fogliata) e MestreVenezia-2 grandi città (Marco Sitran).
Il Movimento Cinquestelle va naturalmente da solo con la sua lista. «Puntiamo al ballottaggio», dice il candidato sindaco Davide Scano. Capolista è la muranese Sara Visman. Oltre ai cinque candidati «principali» ecco in lizza anche pretendenti in qualche caso destinati, come già successe nel 2010, a risultati da prefisso telefonico. Ma la sfida è lanciata, e tutti correranno in questo mese per portare voti ai propri candidati. Corre da sola Camilla Seibezzi, consigliere comunale uscente della lista «In Comune», per un periodo delegata ai diritti civili per la giunta Orsoni. Maddalena Lotter è la capolista del suo gruppo «Noi la città». Da solo anche il sempreverde avvocato Mario d’Elia, leader storico dei separatisti, noto per le sue battaglie civiche. Anche stavolta è riuscito a raccogliere le firme per presentare liste a candidatura, capolista della lista «Autonomia Venezia» sarà Fabio Orlandi. Più che una corsa per fare il sindaco, D’Elia lo ammette, «la candidatura è un’occasione per poter esprimere valutazioni sui problemi della città».
Da solo corre anche Giampietro Pizzo, della civica «Veneziacambia 2015». Qui capolista è Concetta Mara Franco. Infine gli «estremi». Il candidato del partito comunista dei Lavoratori Alessandro Busetto con la sua lista capeggiata da Mara Tegon. E i neofascisti di Forza Nuova di Roberto Fiore con la lista guidata da Sebastiano Sartori. Dieci candidati sindaco, oltre 700 pretendenti a un posto di consigliere a Ca’ Loredan. Per molti il sogno durerà poco. Perché in caso di vittoria, alle liste del sindaco andranno 22 consiglieri su 36, numero ridotto rispetto ai 48 della passata tornata amministrativa per la spending review. I restanti 14 dovranno essere ripartiti fra tutti i partiti di opposizione.