Mestre e i centri di terraferma

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LA QUESTIONE

 La terraferma mestrina è parte essenziale dell’intero comune, centrale anche per la futura area metropolitana, occupa una posizione strategica per la connessione tra laguna ed entroterra.

E’ la parte del Comune dove il secolo scorso ha trovato spazio, fuori della laguna, la città storica di Venezia. A P.to Marghera sono arrivate le fabbriche e la “città giardino” a Marghera, mentre le municipalità di Favaro, Campalto, Tessera, Terraglio, Zelarino, Chirignago, Marghera, e Malcontenta, sono state unite dalla periferia, sono cresciute come contorno pressochè indifferenziato fino a nascondere l’identità dei loro nuclei storici. Un’identità quindi policentrica che si intreccia con quella dei tanti “esodati” del Centro Storico e delle isole lagunari, spesso ancora fortemente legati alla laguna sebbene residenti nella periferia del riempimento edilizio pressoché indifferenziato, perché non si può certo affermare che sia stata la qualità la guida per la trasformazione della città, anche negli ultimi lustri.

Sono, pertanto, il policentrismo delle storiche municipalità della terraferma e il legame con la laguna, i due riferimenti essenziali per dare al governo di questa parte della città una prospettiva di riorganizzazione rispondente alla necessità di identità dei cittadini e di qualità dei luoghi di vita, certamente non l’aggiunta di altri pezzi di periferia.

La futura area metropolitana veneziana dovrà prevedere una prospettiva di riorganizzazione basata sulla valorizzazione dell’identità dei nuclei urbani, del patrimonio storico-ambientale e della gronda lagunare. Quindi, non un territorio di attraversamento, né un territorio a supporto di attività sovradimensionate generatrici di ulteriore consumo, di congestione urbana e di frazionamento, ma in un rapporto funzionale tra le parti dell’abitato.

 

Amministrazione trasparente e partecipata

Un buon governo partecipato deve innanzitutto uscire dalla logica attuale della gestione amministrativa separata tra: edilizia, urbanistica, servizi e lavori pubblici, mobilità e trasporti, verde e ambiente, porre al centro delle decisioni, in modo trasparente, i pro e contro per il cittadino, dialogare  e ascoltare i bisogni espressi dai cittadini, con particolare riguardo alle fasce deboli, trasparenza e condivisione dei piani e dei progetti per ottimizzare gli obiettivi da raggiungere e le risorse finanziarie e rendicontare gli obiettivi raggiunti.

E’ un diritto dei cittadini di qualunque età e condizione fisica, pretendere la qualità dell’ambiente urbano dei servizi fruibili e adeguati, dai trasporti urbani pubblici funzionali alla mobilità interna, ai servizi di vicinato, commerciali e artigianali, dei servizi territoriali a scala urbana e di area vasta (ospedale, trasporti, servizi alla persona, ecc.)

Piani urbanistici e valore del cittadino:  è prassi consolidata in questo Comune, e a Mestre in particolare, che i piani regolamentano soprattutto l’espansione urbana, intesa come sommatoria di edifici, con scarsa o nulla attenzione per la qualità d’insieme e degli spazi pubblici. L’attuazione è rinviata prevalentemente alla convenienza privata. Data la consolidata decrescita demografica e la sovrabbondanza di alloggi inutilizzati e invenduti, anche di nuova costruzione, non è credibile la prospettiva insediativa del vigente PAT-Piano di assetto territoriale (oltre 50.000 nuovi abitanti, 370 ettari per l’espansione urbana e significative parti esistenti da riconvertire, come l’ospedale di Mestre).

Obbligo di Verifica di compatibilità ambientale:  il consumo di suolo, la sicurezza idraulica, l’acuirsi dei pesantieffetti sanitari dovuti alla qualità dell’aria, oltre i limiti consentiti per buona parte dell’anno grazie alle polveri sottili e derivati della combustione (trasporto stradale, centrali elettriche, aerei, centrale a biomassa in centro Mestre …) richiedono l’obbligo di applicare anche le norme di tutela dell’ambiente, oltre che della salute, prescrittive per i piani urbanistici già dal 2006, ma ad oggi rimaste inapplicate o eluse.

Salute e salvaguardia: sono strettamente collegate, salute intesa come qualità della vita e attenzione alla prevenzione e alla salvaguardia da fattori inquinanti; purtroppo vaste aree di Mestre sono state individuate per il loro inquinamento del suolo, ma mancano ancora, dopo decenni, i rispettivi piani di bonifica (San Giuliano, Marghera, viale S. Marco, ex cave di viale don Sturzo, ecc.).

E’ necessario individuare le responsabilità, sia pubbliche che private, e assumere iniziative per l’avvio dei piani di risanamento ambientale non rinviabili ulteriormente: ADESSO.

Riqualificazione urbana e spazi pubblici: la manutenzione di spazi pubblici e strade di competenza comunale non può tralasciare una sistemazione favorevole alla presenza dei cittadini e del verde pubblico, per favorire, oltre che la riduzione delle polveri e dell’irraggiamento, anche la vita di relazione sociale, culturale e intergenerazionale. La gestione e la manutenzione del verde nei luoghi pubblici non è delegabile all’azienda partecipata VERITAS alle condizioni attuali (peraltro senza gara d’appalto), dati i costi proibitivi del servizio reso e la sua scarsa qualità (carente salvaguardia del patrimonio arboreo e potature e abbattimenti sconsiderati).

Sicurezza e Aggregazione sociale: la Sicurezza a Mestre è diventata un’emergenza sociale, che richiede una presa in carico da parte delle forze pubbliche che devono presenziare nelle aree critiche in modo più incisivo e preventivo; iniziative sostenute da associazioni ed enti territoriali a valenza aggregativa per la riappropriazione degli spazi urbani da parte dei cittadini, anche in orario serale; strategie di prevenzione, promosse da servizi pubblici, privati ed interculturali, in forma associata; l’avvio di processi di inclusione sociale e culturale nel campo dell’istruzione, formazione professionale, collocamento al lavoro; favorire il mantenimento e l’aggregazione delle piccole attività commerciali diffuse nelle aree abitate anche per mezzo di incentivi; agevolare l’utilizzazione di locali di proprietà pubblica disponibili da parte di cooperative di giovani, intergenerazionali o a persone in mobilità.

Rischio idraulico: prevenzione e messa in sicurezza: la sicurezza e la tutela del nostro territorio, fortemente urbanizzato, sono prioritari per tua la bassa pianura veneta; nel 2007, 6500 tra famiglie e aziende sono state allagate, ma ad oggi il problema non è stato affrontato in modo risolutivo, per una gestione territoriale sostenibile va avviato un processo decisionale pubblico/privato dove cui concorrono i settori produttivi, la manutenzione, la cultura, la partecipazione, la pianificazione territoriale, l’agricoltura. Occorre adottare un modello insediativo a consumo di suolo zero, compatibile con la rete idrologica nel suo insieme, tutelare la rete di deflusso meteorico minore (i fossi, le capezzagne), un censimento dei corpi idraulici da realizzare con un Piano delle Acque di dettaglio, affrontare il tema della sicurezza idraulica assieme a quello della qualità delle acque, anche attraverso proposte tecniche innovative, coinvolgere la comunità attraverso percorsi di partecipazione ed inclusione nel monitoraggio della gestione delle reti idrauliche (processi partecipativi come i Contratti di Fiume, i Contratti di Fosso), dare dignità ai fiumi, ai fossi, ai canali, rimuovendo, dove possibile, i tombinamenti, le coperture, evitare di costruire le piste ciclabili sopra i fossi.

Aeroporto, Quadrante di Tessera, doppia pista e danno irreversibile: nel progetto di sviluppo presentato da Enac&Save è prevista entro il 2025 la costruzione di due nuove piste aeroportuali fra Ca Noghera e Dese che porteranno dai 50.000 ai 70.000 aerei l’anno a sorvolare, a bassa quota di atterraggio (da 300 mt in giù), l’area abitata compresa fra l’Osellino, via Vallenari, via Triestina vecchia e via Orlanda. Un danno per la salute, per l’incolumità e la qualità della vita dei residenti, causa di inquinamentio acustico, atmosferico ed ambientale determinati da una tale mole di sorvoli (circa 140 aerei al giorno/notte) e della frammentazione del territorio per le nuove strade invalicabili (bypass di Campalto, bypass di Tessera,via Vallenari bis) utili solo per raggiungere velocemente. E’ necessario intervenire fin dalla fase di progettazione sul futuro dimensionamento dell’aeroporto, per quanto rientra nelle competenze specifiche e per tutelare il territorio dagli effetti impattanti che derivano da una gestione privatistica della movimentazione aerea, attivarsi per prevenire gli effetti sulla salute delle persone, con monitoraggi e controlli sistematici strategicamente posizionati, tutelare la salvaguardia del territorio, entrando nel merito dei piani di adeguamento previsti entri il 2025, nella predisposizione della viabilità di collegamento tra aeroporto, terraferma e centro storico, condividere un processo di pianificazione partecipata con i cittadini, soprattutto gli abitanti delle aree viciniori all’aeroporto.

Città smart: sburocratizzazione

Non è possibile oggi mantenere un apparato amministrativo locale, burocratico, lento e complesso: una città smart ha l’opportunità di migliorare l’efficacia dei processi interni e l’interazione con i cittadini, di semplificare le pratiche amministrative, di facilitare la comunicazione in tempo reale tra cittadino, soggetto privato ed ente pubblico, di favorire la gestibilità a distanza dell’intero iter amministrativo, di ridurre i tempi di risoluzione, di rendicontare e rendere trasparente ogni processo.

 Scuola- Lavoro: opportunità intergenerazionale

Il Comune di Venezia può rendersi promotore dell’occupazione giovanile e dei soggetti in mobilità, diventando un portale di servizi e punto d’incontro tra domanda ed offerta occupazionale. Il mondo dell’istruzione, Veneto lavoro, Associazioni di categoria, Uffici camerali territoriali e l’Amministrazione Locale possono interagire per realizzare piani-obiettivo proposti dal Comune (quali ad esempio: risparmio energetico, manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio abitativo privato, diffusione utilizzo web, sviluppo di imprenditorialità per cooperative intergenerazionali, formazione per la riconversione professionale, la produzione agricola a Km 0, processi di rivitalizzazione di Mestre centro, ecc.). Un servizio controllato a costo standard, calmierato, con cui riattiva una filiera formativa/produttiva oggi in crisi.

Mobilità sostenibile

Mestre è cresciuta nel tempo in modo irrazionale e continua a mantenere previsioni viarie di scorrimento attraverso aree centrali, urbanizzate (via Vespucci, via Fradeletto, via Martiri, via Vallenari bis, la strada dei bivi, il raddoppio del Terraglio, ecc.) e anche di prevista nuova urbanizzazione con grande spreco di risorse pubbliche. Ne deriva per la città una serie rilevante di costi generati dalla congestione dello spazio urbano e dal suo frazionamento in parti, con percorribilità di vicinato discontinui e pericolosi, non solo per l’insalubrità dell’inquinamento del traffico.

AZIONI

NO agli sprechi: trasparenza nelle gare d’appalto e nei Bandi

NO ad incarichi per servizi che possono essere prestati da dipendenti pubblici

SI ad una gestione di Bilancio pubblico trasparente e partecipata

SI ad un bilancio sociale dell’utilizzo delle risorse finanziarie e patrimoniali.

SI una presa in carico da parte delle forze pubbliche che devono presenziare nelle aree critiche in modo più incisivo e preventivo
SI iniziative sostenute da associazioni ed enti territoriali a valenza aggregativa per la riappropriazione degli spazi urbani da parte dei cittadini, anche in orario serale
SI strategie di prevenzione, promosse da servizi pubblici, privati ed interculturali, in forma associata
l’avvio di processi di inclusione sociale e culturale nel campo dell’istruzione, formazione professionale, collocamento al lavoro
SI favorire il mantenimento e l’aggregazione delle piccole attività commerciali diffuse nelle aree abitate anche per mezzo di incentivi,
SI agevolare l’utilizzazione di locali di proprietà pubblica disponibili da parte di cooperative di giovani, intergenerazionali o a persone in mobilità.

SI adottare un modello insediativo a consumo di suolo zero, compatibile con la rete idrologica nel suo insieme
SI tutelare la rete di deflusso meteorico minore (i fossi, le capezzagne), un censimento dei corpi idraulici da  realizzare con un Piano delle Acque di dettaglio;
SI affrontare il tema della sicurezza idraulica assieme a quello della qualità delle acque, anche attraverso proposte tecniche innovative;
SI coinvolgere la comunità attraverso percorsi di partecipazione ed inclusione nel monitoraggio della gestione delle reti idrauliche (processi partecipativi come i Contratti di Fiume, i Contratti di Fosso);
SI dare dignità ai fiumi, ai fossi, ai canali, rimuovendo, dove possibile, i tombinamenti, le coperture;
evitare di costruire le piste ciclabili sopra i fossi.

SI intervenire fin dalla fase di progettazione sul futuro dimensionamento dell’aeroporto, per quanto rientra nelle competenze specifiche e per tutelare il territorio dagli effetti impattanti che derivano da una gestione privatistica della movimentazione aerea
SI attivarsi per prevenire gli effetti sulla salute delle persone, con monitoraggi e controlli sistematici strategicamente posizionati
SI tutelare la salvaguardia del territorio, entrando nel merito dei piani di adeguamento previsti entri il 2025
nella predisposizione della viabilità di collegamento tra aeroporto, terraferma e centro storico, condividere un processo di pianificazione partecipata con i cittadini, soprattutto gli abitanti delle aree viciniori all’aeroporto.

SI migliorare l’efficacia dei processi interni e l’interazione con i cittadini,
semplificazione amministrativa,
SI facilitare la comunicazione in tempo reale tra cittadino, soggetto privato ed ente pubblico
SI favorire la gestibilità a distanza dell’intero iter amministrativo,
SI ridurre i tempi di risoluzione,
SI rendicontazione e trasparenza del processo.

NO alla Vallenari bis a Bissuola (17,5 milioni di euro del Bilancio)

NO al ByPass di Campalto (48 milioni di euro) funzionale solo al quadrante di Tessera

NO alla gestione Actv volta alla riduzione dei costi del servizio pubblico per mezzo della più banale taglio del servizio, mentre resta ad esempio la prospetta dei costi del tram S. Basilio.

SI alla mobilità sicura di tutti i cittadini, di qualunque età e condizione

SI ad un Piano della mobilità condiviso dai cittadini, finalizzato alla riduzione dell’inquinamento dalle polveri sottili, al raggiungimento dei servizi a scala urbana, anche dai nuclei periferici

SI ad una rete ciclabile sicura e più continua

SI alla messa in sicurezza degli attraversamenti stradali (pedonabili e ciclabili) e degli incroci ad alto rischio incidenti tra la viabilità urbana e quella primaria (via Martiri, ecc.)

NO agli sprechi: non solo trasparenza nelle gare d’appalto, ma progetti partecipati dai cittadini

E’ necessaria la revisione di quanto ereditato dalla Giunta precedente per realizzare le seguenti finalità:

NO al consumo di suolo, SI alla riqualificazione dell’esistente;

SI rendicontazione, monitoraggio e verifica partecipata delle previsioni dei piani adottati, al fine di una loro rimodulazione a garanzia della riqualificazione delle frange periferiche, della sicurezza idraulica e della mobilità sicura e sostenibile
SI Annullamento, in via di autotutela, dei piani di lottizzazione e PEEP, approvati dopo il 2006, in carenza di VAS (PEEP Bissuola, Tessera City, piano Ca’ Roman, piano Via del Tinto, ecc.)
NO agli sprechi in infrastrutture e impianti non prioritari/essenziali, conflittuali con la disponibilità di risorse per servizi essenziali (assistenza, scuola, ecc.)