di Giampietro Pizzo e Marco Zanetti.
All’unanimità il Consiglio comunale di Venezia ha approvato
una mozione per chiedere 150 milioni di euro di risorse
straordinarie per la Legge Speciale al governo nazionale.
Le diverse forze politiche, di maggioranza e minoranza, se
ne compiacciono.
Eppure, una concordanza così eccezionale sarebbe più
gradita sulle grandi scelte che riguardano il futuro di Venezia:
dal porto alla difesa dell’occupazione, dalla manutenzione
della città alla salvaguardia della Laguna.
Tutti concordi nel tendere la mano a Roma; nessuno a
ricordare che solo qualche tempo fa il dibattito in città
riguardava la richiesta di un effettivo federalismo fiscale, cioè
di risorse ordinarie certe prodotte a Venezia e gestite a
Venezia.
Passano le amministrazioni comunali ma la logica di “andare
a Roma” a cercare soldi sembra non tramontare. Perché poi
il Sindaco dovrebbe stupirsi se a Roma oltre a decidere
quando e come elargire i finanziamenti si decida con la
stessa logica anche quando e come produrre – magari a
Ferragosto – norme per il governo della Laguna?
Nessuno in Consiglio Comunale ha voluto ricordare che
Venezia ha da tempo bisogno di una nuova Legge Speciale,
con risorse programmate certe e gestite direttamente sul
territorio.
Passate le elezioni, c’è da temere che rispunteranno presto
nuovi accordi bipartisan per tuonare a Venezia e pietire a
Roma?
Nel mentre, né qui né là nessuno ci dice come saranno spesi
i miliardi del Recovery Fund. A seguire i rumors di corridoio,
molti nei Ministeri e in Regione preparano il proprio pacchetto
di progetti da presentare a Bruxelles. Di priorità e di scelte
strategiche, per ora, neppure l’ombra.
È forse troppo chiedere a maggioranza e opposizione che
lavorino sul serio a un progetto strategico per questa città o,
superata l’epidemia, tutto dovrà tornare a correre
esattamente come prima? Forse questa sarà la strada
sicura per assicurarsi qualche consenso immediato ma è
certo la strada peggiore per preparare il futuro per Venezia e
per i suoi abitanti di oggi e di domani.
Giampietro Pizzo, Marco Zanetti
associazione Venezia Cambia
18.11.2020